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"L'indicibile di me stesso" racconta l'iniziazione di Armando Jivan Sahi ai misteri più profondi dell'esistenza e a una versione più allargata ed evoluta di sé stesso. Coprotagonista dell'opera, è Videha severa insegnante psicospirituale di cui l'autore fu allievo durante cinque lunghi anni di apprendistato."Chi vuoi essere fra dieci anni?", gli chiede l'istruttrice durante un'ustionante seduta individuale raccontata nel primo capitolo; per effetto osmotico, il lettore viene sospinto a porsi le stesse cruciali domande sulle questioni cardine dell'esistenza a cui Armando Jivan Sahi è chiamato a trovare risposta durante il suo viaggio iniziatico, raccontato con dovizia di particolari in ogni pagina del testo. L'opera è un potente invito a guardarsi dentro, ad amare incondizionatamente tutti i propri aspetti e a riconsiderare l'esistenza attraverso salutari prospettive, che insegnano a diventare artefici consapevoli del proprio destino. Prefazione di Lorenzo Ostuni.